La Sauber guarda già alla Malesia

Un momento difficile, per la Sauber. Dopo una bella prestazione al GP d’Australia, la squalifica delle due monoposto è stata una doccia fredda. A quanto pare, il problema era nell’ala posteriore, in particolare nel raggio di curvatura dei vari slot dell’ala posteriore, che quest’anno non possono superare una curvatura di 100 mm.

Quello della C30, invece, era di circa 105 mm, andando così a violare l’articolo 3.10.1 e 3.10.2 del regolamento tecnico. Alla base di questo problema, sembra ci sia stato un errore di fabbricazione. Pochi millimetri che sono costati tanto al team elvetico.

Arrivata la squalifica, sono anche partiti diversi rumors sul possibile licenziamento del direttore tecnico, James Key. Sarebbe stato stupido, a nostro parere, licenziare uno degli ingegneri più in gamba del lotto. E, infatti, Peter Sauber ha voluto smentire pubblicamente tali voci. Sauber non ha digerito la squalifica, questo è ovvio, ma ammette: “Per me, le ferite sono ben lontane dall’essere sanate. Non voglio commentare, voglio solo mandare un messaggio chiaro: non ci saranno licenziamenti”. Più chiaro di così, Peter Sauber non poteva essere.

Il team svizzero, una volta accertato di essere in difetto, ha anche rinunciato ad appellarsi alla decisione dei commissari tecnici della FIA. Così, si sono rimboccati le maniche e stanno già realizzando – in fretta e furia – i nuovi componenti per la Malesia. Oltre a questo particolare, la C30 avrà un nuovo diffusore, molto simile a quello della Red Bull, che dovrebbe consentire di recuperare parte del carico aerodinamico al posteriore.

James Key, nonostante la batosta australiana, è ottimista: “Stiamo cercando di introdurre qualcosa di diverso. Il sistema che stiamo usando ora è buono, ma non abbastanza come quello degli altri. Abbiamo provato alcune soluzioni viste su altre vetture, ma abbiamo notato un deficit sul totale del carico aerodinamico. Abbiamo fatto grandi passi in avanti e abbiamo diversi sviluppi in cantiere”.

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