Bella e italiana, la Ferrari è pronta a stupire
Il parterre per la presentazione della nuova nata in casa Ferrari è quello dei giorni importanti, ci sono i vertici Fiat, l’a.d. Sergio Marchionne e il presidente Jhon Elkann, c’è Emilio Botin, boss Santander e ovviamente sono presenti tutti i vertici del Cavallino.
E’ italiana, italianissima, questa F150, nel nome e nella livrea. Sui deviatori di flusso si notano le bandiere italiane con la data del centocinquantesimo anniversario dell’Unità, Il Tricolore campeggia imponente sull’ala posteriore. Orgoglio e senso di appartenenza, la “Nazionale dei motori” è pronta a stupire, e almeno a parole quest’anno non c’è paura ad esporsi. Il coro unito dal presidente ai piloti, passando per i tecnici è quello di un gruppo unito con un solo obiettivo “Bisogna vincere il Mondiale”.
Non si nasconde affatto questa Ferrari; le facce distese e i tanti sorrisi sono indicativi del tanto ottimismo che c’è intorno alla F150. Quella esposta a Maranello dopotutto è quasi una “show car” come spiegato dallo stesso d.t. Aldo Costa. La vera Rossa la vedremo crescere in queste settimane, in un programma di sviluppo scrupolosamente prestabilito dal team per arrivare pronti al primo appuntamento stagionale in Barhain.
Eppure già da subito si può notare il cambiamento di filosofia, quell’aggressività progettuale promessa. Particolarmente affusolata, sinuosa nella ricerca spasmodica dell’ utopico equilibrio perfetto tra il bello e l’efficiente, la F150 si presenta aerodinamicamente curata all’estremo e con un muso radicalmente diverso dalla F10. Rastremato al centro e alto, per favorire la deportanza, questo musetto imponente, “cacciatore” di aerodinamica, potrebbe simbolicamente rappresentare lo spirito con cui il Cavallino vuole tornare a domimare la scena, puntando dritto l’orizzionte e a testa alta.
Un centinaio di Km a scopo pubblicitario di Fernando Alonso e Felipe Massa in due giorni a Fiorano rappresentano a conti fatti il primo shakedown di questa monoposto che a Valencia ci darà qualche indizio in più circa il suo valore. Le aspettative sono tante, alle parole e a i proclami dovranno seguire i fatti, anzi i tempi sul giro.
Mai come quest’anno in Ferrari sono convinti di aver realizzato una vettura performante come poche. Sarebbe un peccato fare tanto rumore per nulla, per dirla con Shakespeare; agli applausi scroscianti in sala per questa fiammante automobile rossa dovranno obbligatoriamente seguire quelli ai piedi del podio. Yes we can…