Prime scintille tra Vettel e Alonso, è già rivalità?
Antagonismo tanto, come è giusto che sia in una disciplina che non perdona debolezze e che forse non permette amicizie tra colleghi data la quantità di ambizione e tenacia richiesta per emergere, per svettare. Dopotutto leggendarie rivalità come ad esempio quella tra Prost e Senna hanno scritto la storia stessa della F1 regalando pagine di sport bellissime ma i dualismi da ricordare si sprecano, e non basterebbe un articolo per ricordarli tutti. Per farla breve, rispetto tra piloti tanto, amicizia poca o nulla.
Non sembrano voler disattendere il canovaccio i grandi protagonisti della stagione appena conclusa, Sebastian Vettel e Fernando Alonso. Pensandoci bene nelle diciannove gare che li hanno visti contendersi insime ad altri driver la più autorevole tra le corone dell’automobilismo lo spagnolo e il tedesco si sono affrontati poche volte in modo diretto. E’ capitato in Barhein dove Vettel è stato danneggiato da problemi meccanici nel faccia a faccia ed è capitato una seconda volta a Singapore dove in una sfida di nervi e talento l’ha spuntata Alonso sul tedeschino dopo un tiratissimo week-end. Troppo poco per far scoccare quell’astio viscerale, quella competizione aspra e senza esclusione di colpi che spesso vede protagonisti due primedonne del Circus.
Troppo poco ma forse bisognerebbe dire troppo presto, perchè quando in mezzo non ci sono solo sorpassi e sovrasterzi fini a sè stessi ma c’è un alloro luccicante che rimane sogno per un pilota, mentre diventa realtà per un altro, allora si che la prospettiva cambia e se fino a poco prima si andava di fioretto ecco che ora bisogna difendersi e affondare la stoccata di sciabola, molto più pesante, molto più tagliente.
Ad aprire le danze ci pensa il campioncino Vettel che, festeggiato come un eroe nella sua Happenheim per il titolo mondiale conquistato una decina di giorni fa, non ha risparmiato la fatidica frecciatina al rivale della Ferrari ” Alonso? Non si è ancora congratulato con me”, poche, taglienti parole sussurrate davanti a una folla impazzita e festante, a voler sottolineare pubblicamente la mancanza di sportività del pilota di Oviedo.
La risposta di Fernando non si è fatta attendere troppo “Vettel è stato il più veloce di tutti nel 2010, ha fatto 10 pole. Poi ha avuto qualche problema meccanico che gli ha tolto dei punti, alla fine però è riuscito a vincere il mondiale. Complimenti, ma speriamo che il prossimo anno sia più difficile”.
Un’ultima frase quella dello spagnolo che suona sibillina come se avesse voluto dire: non capita sempre di guidare una vettura come la Rb6, proviamo solo ad interpretare. L’asturiano non è certo nuovo a dure rivalità, basti ricordare le accuse a Schumacher nel 2006 e la lotta fratridica con Hamilton nel 2007. Non risulta sempre simpaticissimo ai colleghi Nando, colpa, forse, di un carattere schivo e riservato ma soprattutto di un’ambizione e di una naturale attitudine ad essere un vincente che non depongono mai troppo bene in fatto di simpatie guadagnate.
Il campionato è finito ma tra il vincitore e il vinto è iniziato il lungo duello psicologico e dialettico che come consuetudine ci accompagnerà fino al secondo round iridato fra i due. Se questo episodio rimarrà un diverbio isolato o si è trattato dell’inizio di un grande testa a testa ce lo dirà solo il tempo. Certo le basi per uno scontro nel tempo ci sono tutte, il fenomeno emergente, cordiale e ben voluto nel paddock contro il consumato campione trentenne, un po’ antipatico e molto probabilmente temuto. Segni distintivi: entrambi velocissimi. In futuro ,quindi, spettacolo assicurato.