Red Bull nella storia: doppietta e primo titolo Costruttori
E’ un toro scatenato quello che in Brasile vince e scrive la storia, una Red Bull feroce e indomabile, anelito imprendibile e apoteosi di una vettura estrema e performante, questa Rb6 figlia del genio di Adrian Newey che giustamente regala al team austriaco il primo campionato Costruttori in Formula 1.
Nell’autodromo Carlos Pace Vettel e Webber scattano bene dalla griglia di partenza sbarazzandosi in due curve della Williams di Hulkenberg. La gara interna fra i due condottieri blu però finisce subito, troppo veloce Vettel e nessun gioco di squadra a favore di Webber, primo Sebastian e secondo Mark sotto la bandiera a scacchi come a Suzuka.
E’ raggiante Sebastian Vettel perchè sa di essersi rilanciato nel mondiale con questa importante vittoria, anche se con un distacco di -15 da Alonso vincere il mondiale rimane comunque un’impresa arduda “Una giornata davvero incredibile, sono partito bene ho visto che Nico slittava un po’ e l’ho sorpassato subito, poi ho provato a fare il vuoto con questa macchina fantastica e nonostante la saefety car sono rimasto tranquillo per gestire vantaggio e gomme; dedico la vittoria al team, ai ragazzi, aver vinto il mondiale Costruttori è un grandissimo risultato. Vorrei vincere io il Piloti adesso ma comunque è tutto fantastico”
Più scuro in volto Mark Webber, secondo al traguardo dopo una gara lineare. Contento per il titolo del team, un po’ meno forse per il risultato personale. Con una vittoria sarebbe stato soltanto a un punto dalla vetta della classifica iridiata invece ha limato soltanto tre punti ad Alonso portandosi a -8 “Abbiamo vinto un mondiale contro squadre storiche, non so se capite…Ferrari, McLaren e vince la Red Bull, wow! La mia gara però l’ho persa sabato, oggi era impossibile avvicinare Sebastian, mi sono limitato a gestire il vantaggio su Alonso stando attento alle temperature del propulsore un po’ alte. Non potevo inventarmi niente su questo circuito ma siamo campioni ed è una gran cosa”
In principio c’era la Stewart Ford, poi c’è stata la Jaguar di Irvine e guarda caso di Webber, dal 2005 la squadra acquistata da Dietrich Mateschitz si chiama Red bull ed è a tutti gli effetti austriaca nonostante la sede sia rimasta sempre a Milton Keynes, in Inghilterra. Sei anni di tempo, un pilota esperto come David Coulthard per farla crescere, qualche anno buono e qualcuno più opaco, poi la svolta con l’ingaggio del progettista Adrian Newey come direttore tecnico; dentro il campioncino Vettel vicino a un pilota maturo come Webber, mondiale sfiorato nel 2009 ed ecco lo storico primo vinto nel 2010 condito con quattro doppiette e otto gran premi conquistati. L’energy drink più famoso al mondo negli annali della F1 e Renault dopo i fasti di Benetton e Williams di nuovo campione come motorista.
Orgoglio e soddisfazione, e non poteva essere altrimenti, per Chris Horner “Che doppietta, che onore essere campioni del mondo battendo scuderie del calibro di Ferrari e McLaren, un’emozione indescrivibile ora però pensiamo ad Abu Dhabi per il titolo Piloti. Mark e Webber saranno liberi di giocarselo non daremo ordini di squadra, certo però che di regali ad Alonso non ne vogliamo più fare…”