Ferrari, per Felipe è tempo di rivincita
Inutile girarci attorno, inutile essere ipocriti o buonisti; alla Ferrari in Brasile serve il miglior Massa per arginare le Red Bull e per garantire ad Alonso il massimo risultato in ottica mondiale. Alonso ha costruito la sua remuntada mundial tutta da solo, contando sulle sue sole forze ma per il sogno proibitivo di chiudere i giochi in Brasile l’apporto del compagno di squadra è più importante che mai.
Massa come spalla è clamorosomente mancato a Singapore, in Giappone e anche in Corea, anche se a Yeongam ha ritrovato quel podio che gli mancava da Monza. Esortato dalla Ferrari a fare il massimo per il team e per Alonso, il pilota brasiliano non ha ancora risposto con prestazioni all’altezza della sua fama. Incolore e dismesso, Felipe, nonostante i proclami di battaglia, ogni week-end si dimostra quasi insofferente con il risultato di correre sempre nelle posizioni di rincalzo, buone per i punti ma non per lottare con le Red Bull.
Ma in Brasile è diverso, a Interlagos deve essere diverso; lo dice la storia personale di Massa, glielo chiede la sua gente e la sua squadra. Andare piano a San Paolo per Felipe sarebbe una sconfitta dolorosissima più di una stagione andata via così e così. Come ogni brasiliano anche Massa “sente” la corsa di casa in modo viscerale, aspetta l’urlo della torcida come un calciatore aspetta quello della sua curva dopo un gol. E di gol Felipe nell’autodromo Carlos Pace ne ha segnati già tre.
Il primo, forse il più bello per lui dato che è stato il primo, nel 2006 quando con una tuta verdeoro al primo anno in Ferrari stravinse la corsa dando una gioia ai ferraristi nel giorno del ritiro di Michael Schumacher. Il secondo gol lo ha segnato nel 2007 quando nobile e generoso rinunciò al primo posto aiutando Kimi Raikkonen e contribuendo da protagonista alla doppietta di titoli rossi di quell’anno. Il terzo gol lo ha realizzato nel 2008, la sua giocata più bella e tremenda, nel bene e nel male, un mix di sentimenti contrastanti; pole e gara, gara e mondiale, no solo gara ma mondiale per pochi interminabili bellissimi attimi che rimarranno scolpiti nell’immaginario collettivo.
Manca il poker, ma c’è da scommettere che Massa abbia le carte giuste per calarlo. Più volte nella sua carriera il bravo brasiliano ha indossato i panni della fenice; sia quando sembrava sull’orlo di crisi insormantabili, basti ricordare le sfortunate gare di Australia e Malesia 2008 sia quando da che sembrava spacciato è tornato nell’abitacolo dopo un terribile incidente commuovendo non poco appassionati e non.
Il Brasile aspetta Massa al varco e Massa aspetta il Brasile, ultima chiamata dal sapore dolce, dal sapore di rivincita. Lavorare per Alonso per riscattare la sua immagine di campione agli occhi della gente, per dimostrare di essere ancora il pilota valido e leale che l’intera Formula 1 ha ammirato negli ultimi anni. Sarà il rilancio definitivo o l’abdicazione del Ferrarista in pectore, il destino è nelle sue mani, il tracciato è dalla sua parte.
Ci crede Stefano Domenicali “Massa l’anno prossimo partirà alla pari con Fernando, non è una seconda guida. Felipe è un grandissimo pilota e un grandissimo uomo di squadra. Deve ritrovarsi e reagire ma noi siamo tutti con lui” . Ci credono i tifosi e chissà che stavolta non crederà in lui anche lo scettico Alonso.