HRT, Toyota e De La Rosa: quale futuro?
Il team Hispania Racing Team è al centro di numerosi rumors in questi giorni. Sembra, infatti, che il team spagnolo stia facendo una sorta di rivoluzione interna e abbia già acquistato il materiale e le attrezzature dell’ex team Toyota.
Già dopo il GP del Canada, iniziarono a circolare delle voci della volontà del team e dello stesso Carabante di voler acquisire la struttura di Colonia che apparteneva alla Toyota e che non è mai stata smantellata, neanche dopo il ritiro clamoroso del costruttore giapponese dalla F1.
Secondo quanto riportato dal quotidiano tedesco Auto Motor und Sport, alcune fonti attendibili avrebbero dato conferma che la Hispania avrebbe finalizzato l’acquisto della struttura e le attrezzature appartenenti alla Toyota F1. A questo, sembra arrivare un accordo con il team Williams che dovrebbe fornire le scatole del cambio e i sistemi idraulici, sperando sia sufficiente ad eliminare i problemi di affidabilità derivati dal materiale fornito da XTrac in questa stagione.
Il presidente, nonché proprietario del team HRT, è abbastanza sicuro di poter fare un grande salto in avanti per la prossima stagione, tanto da puntare costantemente ai punti. E’ l’opinione di José Ramòn Carabante, che si è mostrato abbastanza sicuro della crescita del proprio team per l’anno prossimo: “Il nostro obiettivo non è quello di lottare con le grandi squadre come Ferrari, McLaren o Red Bull, ma con quelli che vengono dopo, saremo in grado di farlo”.
L’accordo con Toyota potrebbe dunque essere realtà, ma potremo capirlo solamente tra qualche mese, prima dei test invernali a Valencia: “Puntiamo ad andare a punti e l’anno prossimo ce la giocheremo con i primi otto“, insiste Carabante. In ogni caso, il coinvolgimento di Toyota potrebbe non essere l’unica sorpresa per la prossima stagione. Infatti, la HRT è in trattativa con Pedro De La Rosa, che vorrebbe correre per il 2011 dopo aver concluso i test con la Pirelli.
Vedremo dunque se le parole di Carabante si concretizzeranno in queste prossime settimane o se la HRT rimarrà la solita mina vagante del circus della Formula 1.