Gp Corea: pagelle per tutti
Fernando Alonso 10 Dopo tre ore di gara senza la minima sbavatura la vittoria gli si presenta sotto forma di una lattina in fumo da bersi in una curva e lui ne approfitta subito, ma non ruba niente; l’Alonso di Yeongam è un mix di velocità, concretezza, costanza e freddezza, un pilota in trance agonistica capace di tirare fuori il massimo dalla sua vettura e di motivare la squadra. Terzo in qualifica, in gara prima avvicina Vettel a suon di giri record mettendoci molto del suo per tenere il passo della Rb6 nel secondo settore del circuito poi nel finale impone alla gara un ritmo forsennato distaccando Hamilton. Quinta vittoria stagionale, ventiseiesima in carriera e leadership del mondiale, svetta per completezza. CONDOTTIERO
Sebastian Vettel 10 Maturità e punti, tanti, nelle ultime gare lo avevano rilanciato come gran favorito nella corsa all’iride. In Corea Vettel si è esaltato, una pole “guidata” da fenomeno vero e una gara condotta con autorità fino all’immeritato ritiro per i capricci del V8 Renault. Come accadde al suo maestro Schumacher nel 2006 anche il campioncino bibitaro vede sfumare il titolo mondiale a causa di un motore in fumo e per giunta contro lo stesso avversario, Alonso. L’allievo, a differenza del maestro, ha sette titoli in meno ma anche una gara in più per poter rimediare. Di errori in stagione Sebastian ne ha commessi tanti, ma stavolta nonostante lo zero in casella sono solo applausi. MAGISTRALE
Mark Webber 4,5 Un errore lo possono commettere tutti, il problema è la tempistica. Andare a scaricare 800 cv su un tappeto sintetico quando piove non è roba da Webber, pilota concreto e ragionatore. Combina un disastro, rovina la gara all’incolpevole Rosberg e si complica maledettamente la vita. Avesse aspettato un po’ poteva uscire da questo inferno di pioggia e cantieri ancora in testa al mondiale e con buone prospettive di vincerlo. Invece ora da lepre è diventato cacciatore ma bisogna vedere quante cartucce ha ancora da sparare; è secondo in classifica e dovrà vincere a forza. Il problema è che subisce la prepotente velocità di Vettel e non sembra quello brillante ammirato fino a Spa. SCONFITTO
Lewis Hamilton 9 “Race, race, race…track conditions are good” il suo team radio sotto una pioggia battente è un “inno alla gioia”, cuore e coraggio che fanno riflettere confrontandoli con quelli di alcuni suoi colleghi fin troppo ragionieri. Quarto in qualifica dove fa il massimo, in gara insegue Vettel e Alonso, lui è in forma, la McLaren no. Dopo la sosta si ritrova secondo ma alla ripartenza in una staccata un po’ forzata blocca l’anteriore dando il via libera alla Ferrari. Chiude secondo, riapre in buona parte il suo discorso mondiale e lo fa a testa alta. RAINMAN
Felipe Massa 7,5 Povero Felipe, vive l’apoteosi Rossa da comprimario ma almeno si porta una coppa a casa, quella del terzo posto. Sesto e abulico in qualifica, è autore di una gara consistente e priva di errori. Non riesce mai a impensierire Hamilton ma non commette errori in una giornata difficile per molti, corre con la testa e alla fine conquista punti preziosi per il team e “punti morale”, non valevoli per la classifica ma utili forse per Interlagos dove la Ferrari si aspetta molto da lui. RINVIGORITO
Jenson Button 5 Mediocre sin dal venerdì, si vede che il nuovo tracciato proprio non l’ha digerito il campione del mondo. Settimo in qualifica, appena si presenta la possibilità di stupire tutti il Mago Merlino delle strategie ci prova ma stavolta il coniglio gli resta nel cilindro. Niente bis di Australia e Cina, Jenson in Corea rimane invischiato nel traffico con una macchina non al meglio e la sua gara finisce li. Riesce a tenersi lontano dai guai grazie alla sua esperienza, sai che fatica poi tornare a piedi nel box in un giorno così. Abdica in modo mesto, è sembrato stanco di lottare. FIACCO
Michael Schumacher 9 Va sbandierando qua e là la potenzialità della sua Mercedes sul bagnato fin da sabato; lo scetticismo scompare nel momento del sorpasso su Kubica, uno tosto, e poi quando si rende protagonista di una progressione importante, vecchio stile. La fine della pioggia potrebbe addirittura avergli tarpato le ali, ma il suo rimane un garone, piede pesante e tanta sensibilità, dopo Suzuka Schumi tiene un’altra lezione di guida e quelli che lo definivano bollito sono sempre meno. IMPETUOSO
Robert Kubica 8 Non fa rumore in Corea Robert, nessun sorpasso eclatante, nessun ritiro doloroso ma la sua Ape Maia vola silenziosa verso un piazzamento importante, la quinta posizione. Meno brillante di altri week-end la quarta fila in qualifica è buona ma nulla di più; in gara Robert parte anche peggio ma i guai firmati Red Bull, Mercedes e Williams premiano la regolarità di un pilota che non conosce la parola “errore”. Uno dei motivi per cui ha 124 punti in classifica. ROBOT
Vito Liuzzi 8,5 Da diciassettesimo a sesto, un piccolo capolavoro. Dà il meglio di sè sull’asfalto viscido vincendo il confronto diretto con le Sauber. Il suo miglior risultato stagionale proprio nel giorno peggiore di Sutil. Maturo ed efficiente, conquista otto fondamentali punti per la Force India. BRAVISSIMO
Rubens Barrichello 7,5 Decimo in griglia, con la musica nelle orecchie tra una bandiera rossa e una ri-partenza sembra un navigato mestierante e forse lo è. Ma è autore ancora di prove brillanti come questa qui; risale fino al quinto posto e solo le gomme in crisi lo spingono un po’ più dietro, in settima posizione. Un risultato comunque importante per la Williams, un segnale di continuità. SEMPREVERDE
Kamui Kobayashi 8 Tra i primi a montare le gomme intermedie è protagonista di qualche piroetta di troppo e allora subito lì a pensare è finita la magia di Suzuka. Sbagliato, trovato il ritmo giusto Kamui è autore di un’altra prova intensa, sorpassi e duelli rusticani, tra curve, cordoli e erba cioè come piacciono a lui. Ottavo al traguardo dalla dodicesima piazza, il risultato dice di meno di quanto la sua vivacità meriterebbe. COMBATTENTE
Nick Heidfeld 7 Secondo arrivo a punti su tre gare nel 2010. Segue in fotocopia il compagno Kobayashi per tutto il week-end ma lo fa a suo modo, gara lineare, più quantità ma meno qualità e quindi meno punti, comunque due per la felicità di Peter Sauber
Nico Hulkenberg 7 Il decimo posto agguantato all’ultimo giro ai danni di Buemi è il minimo, meritava molto più, fin dalla partenza risale nei punti ed è settimo quando soffre gli stessi problemi di gomma di Barrichello. In continua crescita, le voci di un suo probabile appiedamento per il 2011 sono inspiegabili, va bene non avrà la valigia ma ha il manico.
Jaime Alguersuari 6,5 In zona punti fino alle ultime curve, lui giovanissimo sbaglia di meno di tanti altri rendendosi autore di una gara discreta, Hulkenberg con gomme nuove però è troppo più veloce.
Nico Rosberg 8 Chissà dove sarebbe arrivato oggi con una freccia d’argento così in palla, gran qualifica, gran partenza e grande botto, non per colpa sua. La fortuna pare averlo abbandonato un po’ e non lo meriterebbe. PECCATO
Sebastien Buemi 4 Al trentesimo giro cambia sport e si dedica al bowling; lui è la palla Glock il birillo, gran bello strike. Ma dove voleva frenare? Un week-end da dimenticare per lui, lontano parente del pilota preciso del Giappone.
Adrian Sutil 4 Ma come? Dove è finito il pianista volante sul bagnato, il pilota capace di guidare in punta di dita quando le condizioni climatiche lo richiedono correndo gare di vertice? Oggi tutti lo aspettavano ma lui ha rasentato la comicità; testacoda, sorpassi sbagliati, errori di traiettoria e ha pure tentato di imitare Buemi centrando in pieno Kobayashi. Per fortuna nel contatto ha avuto la peggio lui, si è ritirato e avrà potuto rilassarsi un po’. ESALTATO
Heikki Kovalainen 6,5 Tredicesimo, ancora il migliore degli altri, ancora una gara brillante in rapporto alle risorse che ha. Non brilla in prova ma in gara c’è.
Bruno Senna 6,5 Ultimo con onta in griglia, Bruno corre una gara dignitosissima cogliendo il suo miglior risultato stagionale, quattordicesimo. Con il retrotreno Williams nel 2011 l’Hrt dovrebbe diventare una vera macchina di categoria, lui fa esperienza.
Sakon Yamamoto 6,5 E’ lento ma non è un disastro, vede staccatissimo il traguardo e si classifica quindicesimo, non c’è da stupirsi se stapperà e racconterà di essere partito davanti a Senna, siamo a questo…
Vitaly Petrov 5 Lui e Kubica corrono in due vetture uguali ma su due pianeti differenti. Casinista e in difficoltà non è la prima volta che in condizioni critiche perde del tutto il controllo della sua Regiè. Al 39° giro rischia di farsi veramente male uscendo veloce ma larghissimo dall’ultima curva. INSUFFICIENTE
Jarno Trulli 6 Gran bella qualifica per Jarno, diciottesimo. Purtroppo in gara è afflitto dai soliti problemi di affidabilità e usa Yeongam come una sessione di test.
Timo Glock 7 Stava facendo un miracolo, portando la Virgin a ridosso della zona punti complice una gran bella partenza ma Buemi ha deciso per lui che aveva già fatto abbastanza. VITTIMA
Lucas Di Grassi 4,5 Lamenta mancanza di aderenza improvvisa e va a sbattere, il problema che è una cosa che ultimamente gli accade con pericolosa frequenza. Come Petrov un altro al quale la F1 scappa dalle mani e anche lui così facendo rischia di farsi male.
Bernd Maylander 8,5 Venerdì è autore di un dritto ma gira su tempi ottimi, sabato non partecipa alle qualifiche ma parte comunque davanti a tutti per volontà del suo illustrissimo sconosciuto copilota. Conduce per venti giri la corsa poi si ritira per ordini superiori dimostrandosì però competitivo.
Ora di sospensione gara 8 Vabè è vero è stata un’ora estenuante passata a scrutare i radar dei team ma ha regalato bei momenti di vita vissuta; Kubica che passeggia con l’ombrello come se il fatto non lo riguardasse. Hamilton che corre dove tutti sappiamo. Barrichello che si appisola mentre sente la musica e dulcis in fondo le scarpette da bagnato di Webber….che non gli sono servite a molto.
Rai non mi permetto di dare voti ma vedere uno dei momenti più importanti del campionato con metà schermo occupato dal faccione di bum bum Petrov e per giunta senza audio non è stato bello….