Chandok: “Red Bull favorite in Corea”
La Red Bull resta la squadra favorita alla vittoria del primo Gran Premio di Corea, secondo il pilota della HRT, Karun Chandhok. L’unico ad aver girato su quella pista è proprio il pilota indiano che a settembre ha tenuto il battesimo del circuito al volante di una Red Bull, seppur fosse ancora “under construction”.
Karun, ufficialmente ancora un pilota della HRT, nonostante non disputi un gran premio dal weekend del GP di Germania, ha indicato proprio la Red Bull come una delle protagoniste in Corea: “Per la Red Bull il GP di Corea non sarà una passeggiata come in Giappone, in ogni caso vedo Webber o Vettel sul gradino più alto del podio di Yeongam. Il tipo di tracciato si adatta bene alla RB6, inoltre a Suzuka abbiamo visto quando la Red Bull sia più veloce di McLaren e Ferrari. E’ logico che in due settimane è impossibile annullare un divario del genere, indipendentemente dalle nuove soluzioni che le scuderie rivali porteranno in Corea”.
Secondo Chandhok, che nel video qui sopra effettua qualche giro di pista per inaugurare il tracciato, il punto da tenere d’occhio è il rettilineo di partenza: “Al via le Red Bull potrebbero stare in prima fila, ma bisognerà vedere chi sarà al comando nel T4, dato che il primo settore è composto da lunghi rettilineo dove, sulla carta, la RB6 non sono così agili. Alonso ha l’opportunità di marcare punti pesanti, mentre vedo bene anche Kubica. Robert è un combattente nato e penso che il circuito di Yeongam ne esalterà le sue doti”.
E intanto, Mark Webber abbandona il suo classico stile pacato per dichiarare che la lotta è apertissima: “Niente tattiche, correrò solo per vincere. Inutile fare conti e soffermarsi sulle percentuali. Devo incanalare tutte le mie energie per ottenere una vittoria. Solo se i miei rivali avessero un weekend in salita, allora potrei pensare a fare il ragioniere. L’importante è ritrovarsi leader all’ultima gara, ma ancora non ci siamo arrivati. Dopotutto, non credo nemmeno che la gente mi reputi il favorito nella corsa al titolo. Ma io, so di poterci riuscire”.
Ha le idee chiare il “ragazzo”.