Renault: un occhio a Suzuka, l’altro a Raikkonen

La Renault si prepara al Gran Premio del Giappone, dove questo weekend cercherà di recuperare parte dei 35 punti di svantaggio che separano la squadra dal quarto posto in classifica costruttori. I rivali della Mercedes non avranno nuovi sviluppi da qui alla fine del campionato, ma per la Renault la lotta è abbastanza tosta, dato che a raccogliere punti c’è spesso solo Kubica, mentre Petrov fa ancora fatica a trovare la costanza necessaria per concretizzare i risultati.

Proprio Kubica si dice felice di poter correre a Suzuka, il suo tracciato preferito in assoluto: “E’ molto impegnativo e veloce. Il primo settore è incredibile, le curve a “S” ti fanno sentire come sulle montagne russe ed è difficile mantenere la traiettoria corretta. Quando sbagli una curva, l’errore è sempre grave, dato che poi perderai altro tempo in quella successiva. A queste si aggiungono anche curve a bassa velocità e la chicane finale dove con una bella staccata, è possibile anche sorpassare”.

Nel frattempo, la Renault infiamma le folle a Seoul, capitale della Corea Del Sud, dove la gente sembra attendere con trepidazione il GP di Corea che si terrà a Yeongam tra tre settimane, sempre se la pista venisse ritenuta idonea dalla prossima ispezione della FIA, l’11 ottobre. Tra le strade della capitale sudcoreana c’era Jerome D’Ambrosio, che ha portato la “vecchia” R29 vicino al pubblico per far sentire il suono di una monoposto di F1 da vicino.

E tra uno show run e un occhio alla preparazione del GP a Suzuka, il team principal della squadra di Enstone gongola per l’interesse di Raikkonen verso la squadra: “Si, sono soddisfatto – dice Boullier – perché significa che abbiamo fatto un lavoro notevole e siamo considerati un team che può crescere ancora. Raikkonen ci ha contattati, è vero, ma noi dobbiamo prima decidere se tenere o meno Petrov. Vorrei guardare negli occhi Kimi e capire se è veramente motivato a tornare in Formula 1, perché altrimenti non ha senso assumerlo”.

Parole sante quelle di Boullier, che sa bene di essere tra due fuochi: tenere Petrov e i suoi soldi o avere un Raikkonen che, a seconda del periodo, può essere un missile o un silurato? Qualcuno ha anche provato a chiederlo direttamente al pilota russo, che ha commentato: “Le ultime gare non sono state facili per me e penso sia dovuto alla poca esperienza e anche ad un po’ di sfortuna. Sto lavorando per migliorare, ma fin’ora non ho tradotto tutto questo in risultati. Ciò di cui ho bisogno adesso è mostrare al team che merito di rimanere anche il prossimo anno”.

La cosa verrà chiarita molto presto, ma il presentimento che Petrov rimanga in Renault più per soldi che per talento, resta ad ognuno di noi.

Lascia un commento