Hamilton… “agosto non ti conosco”
Lui non si vorrebbe fermare. Lewis Hamilton vorrebbe andare avanti anche durante questa pausa estiva, visto il periodo di crisi della McLaren. Con le fabbriche chiuse, sostiene l’anglo-caraibico, non ci sarà la possibilità di lavorare su quello sviluppo che consentirebbe alla scuderia di Woking di colmare il gap con Ferrari e Red Bull. Certo per le frecce d’argento britanniche questo non è proprio il periodo migliore per tirare, temporaneamente, i remi in barca. Congelando la situazione in questo momento si trovano, e si troveranno anche a fine agosto, dietro a Ferrari e Red Bull. Quantomeno nello sviluppo della monoposto. Ma è anche vero che questo 2010 ci ha fatto vedere viaggi, di andata e ritorno, dalle stelle alle stalle molto rapidi, anche per le scuderie di primo piano. Vedi il distacco fra Red Bull e Ferrari: passato da 2 millesimi a circa 1 secondo tra Germania e Ungheria. Prodigi delle differenze tra piste e non solo. Queste le parole di Lewis:
“Certamente non c’è nulla che si possa fare, ma è un vero peccato doversi fermare in questa fase della stagione. La Red Bull può andare in vacanza con la certezza di avere un’ottima macchina. Così loro torneranno e la loro vettura sarà la stessa. Noi dovremmo invece lavorare sulla nostra per migliorarla, ma non possiamo. Comunque in questa stagione, pur non essendo sempre stati in grado di competere con loro, siamo in corsa per il titolo. Se loro avessero finito ogni gara con la posizione di partenza sarebbero molto più avanti, ma non è stato così. Hanno avuto qualche problema di affidabilità e hanno anche fatto qualche errore. Noi ne abbiamo sempre approfittato e abbiamo capitalizzato queste occasioni. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili e sperare che gli altri abbiano più problemi di affidabilità di noi“.
Poi una battuta su uno degli argomenti più caldi del momento: le ali mobili:
“Ali mobili? Non capisco perchè siano diventate un problema così grosso adesso, negli ultimi due Gran Premi. Vengono utilizzate sin dal Gp di Cina“.