FIA: test più duri sulla flessibilità delle ali
In Ungheria il dominio della Red Bull è stato schiacciante e dalla McLaren si alzavano urla di dolore nel vedere Hamilton prendere un secondo e mezzo al giro. Così, Whitmarsh non poteva far altro che rincarare la dose sulla vicenda delle ali flessibili, alimentando le voci su di esse e facendo in modo che il grande focus dei media su questo dispositivo portasse la FIA a prendere dei provvedimenti.
Questo era l’unico modo per McLaren, ma anche per Mercedes (tutto partì da Ross Brawn) per stimolare i delegati tecnici della FIA a fare qualcosa. Infatti, nonostante sia ben visibile che l’ala della Red Bull tocchi quasi terra in certi frangenti, gli altri team non dispongono di ulteriori certezze per muovere un reclamo ufficiale e la FIA ha potuto solo fare spallucce.
Questo pressing sembra aver funzionato adesso, dato che la Federazione ha annunciato che dalla prossima gara verranno introdotti dei metodi più severi per la verifica della flessibilità dell’ala. L’intenzione sembra quella di voler bloccare tale soluzione con un nuovo test di carico a bordo del’ala che, fino ad oggi, prevedeva un carico di soli 50 Kg.
Esiste infatti una norma del regolamento tecnico (3.17.8) che consente alla FIA di variare tali test nel corso della stagione qualora fosse necessario. E questo sembra proprio il caso: “Al fine di garantire che i requisiti all’articolo 3.15 siano rispettati, la FIA si riserva il diritto di introdurre nuove prove di carico o di flessione su qualsiasi parte della carrozzeria che è sospettata di muoversi quando la monoposto è in movimento”.
Adesso è interessante capire quali scenari si apriranno dopo questa comunicazione. Red Bull e Ferrari si ritroveranno a fare un passo indietro su questa innovativa soluzione o vedremo finire il tutto in sede di consiglio mondiale? Tra qualche settimana ne sapremo di più!