Debacle Ferrari: sequela di errori disarmanti
La Ferrari vede allontanarsi le speranze di una lotta al titolo mondiale qui a Silverstone. Questa domenica, abbiamo assistito ad una debacle rossa da far paura: una serie di errori tutti insieme che non si vedevano da anni, che hanno compromesso irrimediabilmente la gara per l’intero team.
Partiamo da un dato di fatto: la macchina c’è. Non è la migliore, ma la F10 sviluppata comincia a dare i frutti sperati. In fondo, in una pista come Silverstone, essere lì a giocarsela con Red Bull è un buon passo avanti. Lo stesso Hamilton dopo le qualifiche aveva detto che in questa corsa la F10 aveva un passo diverso dal suo e che sarebbero stati lì a lottare insieme per il podio.
Invece, la cronaca della gara è stata tutta un’altra cosa. Già dalla partenza si capisce che sarà una giornata difficile per la Rossa. Fernando Alonso lascia di scatto la frizione e viene superato da due vetture, passando da terzo a quinto e lottando di fatto con Massa per la posizione. I due si sono toccati e Massa ha bucato la gomma. Prima “tragedia” della giornata: Felipe in fondo allo schieramento.
Fernando Alonso continua la sua corsa ma non riesce a superare Rosberg e Kubica. Intanto, Webber ed Hamilton fanno il vuoto alle loro spalle. Dal muretto Ferrari viene richiamato Fernando, che si fermerà ai box un giro prima di Kubica. Rosberg intanto fa una serie di giri veloci e stacca il polacco lo spagnolo, e comincerà una gara a se che gli frutterà un podio.
Rientrati in pista, Kubica è davanti ad Alonso. Il polacco però ha qualche problema ed è più lento, così Fernando attacca all’esterno alla curva che porta alla Club. Kubica non lascia spazio e Fernando evita il contatto tagliando la curva.
Tagliando, ha fatto meno metri e si è avvantaggiato rispetto a Kubica. Qui accade un fatto importante: Fernando comunica al suo ingegnere “Mi ha spinto sull’erba”, come a giustificare il proprio comportamento, mentre Kubica chiede al proprio ingegnere di riferire al direttore di gara. Nel dubbio, Alonso sbaglia e non lascia la posizione, contemporaneamente dal muretto Ferrari parte la richiesta a Charlie Whiting di un chiarimento. In un primo momento, Whiting conferma che è tutto ok.
Pochi giri dopo, riguardando le immagini, i commissari ci ripensano e comunicano alla Ferrari che Alonso deve dare la posizione a Kubica che nello stesso momento, si ritira per problemi tecnici.
Resta il dubbio per i commissari: cosa fare adesso che Kubica non è più in gara? Dieci giri dopo l’accaduto, arriva la decisione: Drive Through Penalty. Già di per se è difficile condividere la penalità riguardando le immagini, ma resta il fatto che Alonso si è avvantaggiato su un pilota che era ormai fuori gara. Situazione difficile da valutare, ce ne rendiamo conto.
Ci chiediamo però: perché dopo che il polacco non era più in pista, la penalità è praticamente raddoppiata? Infatti, un conto è restituire la posizione, un altro è fare un Drive Through.
Non appena è stata comunicata la penalità ad Alonso, entra in pista la safety car, per permettere ai commissari di eliminare i detriti dell’alettone di De La Rosa. A questo punto, arriva l’ennesima comunicazione per Fernando: “La direzione gara dice che devi scontare la penalità al rientro della safety car” – annuncia via radio Andrea Stella. Fine della gara.
Alonso finisce nelle retrovie ed è un pugno di nervi, tanto da non voler ricevere più comunicazioni radio e concentrarsi sulla corsa. Proverà a risalire negli ultimi giri, ma superando Liuzzi arriva anche la sfiga: i due si sfiorano e la gomma di Alonso si affloscia, così come l’umore dello spagnolo.
Così, alla fine della corsa possiamo tirare un triste bilancio:
Sequela di errori di Alonso +
Gestione del muretto scadente +
Penalità discutibile =
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