La McLaren interrompe il dominio dei Tori
Un gran lavoro quello fatto oggi in qualifica da Lewis Hamilton, di quelli che ti fanno saltare sul divano e chi ti sta intorno non capisce perché ti agiti tanto, in fondo sono solo delle qualifiche. Ma quando la pole viene strappata con tanta grinta e tenacia non si può che applaudire quello che, obiettivamente, è un gran pilota. La McLaren ha da festeggiare: Hamilton al comando e Button un po’ più indietro, ma pronto ad approfittare di una qualsiasi occasione per saltare davanti a tutti, compagno di squadra compreso.
Pole e vittoria nel 2007, la prima della sua carriera, da debuttante tra l’altro. Non è che il pilota inglese della McLaren vuole incidere ancora una volta il suo nome nell’albo d’oro del circuito di Montréal? Ci potete anche scommettere, anche se potreste guadagnarci poco, dato che i bookmakers danno Hamilton come favorito per la gara di domani e la quota è dunque bassa.
Oggi non c’è stata storia, Lewis è stato il più veloce. Tanto veloce da interrompere uno strapotere Red Bull che durava ormai dall’inizio del mondiale e che nessuno era riuscito a strappare. Tanto veloce che anche Button ha ammesso di non poterlo prendere: “Non sono riuscito a tenere il passo di Lewis – dice Jenson – che ha fatto un giro straordinario. Sembra uno specialista di questa pista. Il mio quinto posto non è ciò che volevo, ma non sono riuscito ad essere più veloce. Domani sarà una bella gara e la strategia sarà decisamente importante, sarà tutta una questione di gomme!”
Hamilton invece è apparso subito a proprio agio, uno specialista di questa pista: non a caso, ogni volta che ha corso qui ha ottenuto la pole. Nel 2007, nel 2008 e quest’anno. Ma qualcosa poteva andare storto, quando alla fine il team ha indicato a Lewis di fermare la vettura perché a corto di carbutante. Il tutto era mirato a preservare i 3 Kg di carburante che devono essere presenti da regolamento nel serbatoio a fine sessione, per consentire alla FIA un prelievo di campioni di benzina da analizzare. Se Lewis fosse arrivato ai box con meno carburante del previsto, avrebbe rischiato una sanzione e così fermarsi era stata la scelta più azzeccata. L’inglese si è messo pure a spingere la sua vettura da solo in fondo al rettilineo finale per riportarla ai box, aiutato poi dai commissari di pista.
I direttori di gara non hanno gradito la manovra e hanno meditato a lungo se penalizzare o meno Hamilton: alla fine è stato fatto solo un richiamo ufficiale e data una multa di 10.000 dollari al pilota per non essere rientrato entro il tempo massimo ai box, ma nessun accenno è stato fatto sul perché della manovra. Altro motivo per riaprire la polemica?