Turchia, pole Red Bull. Sono 7 su 7
La novità di queste qualifiche non sta, ovviamente, nello stradominio Red Bull. Bensì nell’incursione, ai piani alti della starting grid, della McLaren di Lewis Hamilton. Per il resto le monoposto anglo-austriache collezionano un bell’en plein per ciò che riguarda le pole position di questa stagione 2010. 7 su 7 le partenze al palo, sentenza inappellabile e che conferma quanto previsto ad inizio stagione. Tuttavia se alle prime battute si intravedeva una chiara gerarchia a favore del giovane Vettel, adesso si propone, prepotentemente, il suo più autorevole contendente per la vetta: il compagno di squadra Webber.
L’australiano, alla sua terza pole position consecutiva, è raggiante. Si dice convinto (come smentirlo) che la macchina ha dimostrato di essere la migliore in ogni tracciato. Una RB6 che funge da termine di paragone per tutti. Webber, con calma olimpica e con la serenità che solo una certa esperienza può dare, guarda tutti dall’alto in basso, compreso il compagno di squadra. Vettel ha avuto problemi ai freni nei suoi ultimi run in Q3. Le sue ruote anteriori continuavano a bloccarsi e a costringerlo ad andare largo, perdendo molto tempo. Con queste condizioni il terzo posto è un gran risultato.
La RB6 nata dalla penna di Newey si riconferma la monoposto con l’aerodinamica più efficace. Una macchina incollata alle piste. Qui in particolare l’aerodinamica conta, e tanto. F-Duct? No grazie rispondono, per adesso alla Red Bull. La macchina va benissimo così com’è e non c’è bisogno di complicare le cose. Strani i problemi di Vettel. Senza quelle noie avrebbe potuto battersi per la pole.
Unico imbucato alla festa Red Bull, che continua ininterrotta ormai da inizio stagione: Hamilton.