Supremazia Red Bull: primi anche senza F-Duct
Quinta gara, quinta Pole Position. Continua a soffiare forte il vento nelle ali delle Red Bull. La loro supremazia rimane, incontrastata, anche in questa prima sessione di qualifica europea. Una superiorità forse anche troppo marcata visti i distacchi rispetto agli altri 3 big team. Una gara l’hanno fatta, in casa, Vettel e Webber; un’altra l’hanno fatta gli altri. A più di 7 decimi dal tedesco il primo degli “altri”, Lewis Hamilton, ad 1 secondo dalla pole il ferrarista, Alonso. Ma la valutazione da fare, che enfatizza ancor più lo spessore di questa superiorità della Red Bull, è che le due RB6 sono le uniche a non aver adotatto il famoso F-Duct.
Proprio del sistema che manda in stallo l’alettone posteriore e che quindi garantisce un vantaggio sui tratti veloci si era fatto un gran parlare durante la pausa tra la prima fase asiatica di questo Campionato del Mondo e l’inizio della seconda fase, che parte adesso dal Gp di Spagna. Come successe lo scorso anno per il double decker, anche in questo 2010 i team si sono adeguati alla “furbata” di inizio stagione, introdotta in questo caso dalla McLaren. Ma, come detto, l’unica delle grandi che non l’ha aggiunto alle proprie monoposto, la Red Bull appunto, rimane comunque l’auto da battere, la più veloce, la miglore del lotto, senza possibilità d’appello. Per ciò che riguarda l’affidabilità delle vetture dei tori volanti, unico neo riscontrato in queste prime gare, vedremo dopo il gran prix di domani.
Dopo questa sessione di qualifica possiamo dunque affermare che il vantaggio che l’F-Duct da in rettilineo, per le vetture che lo hanno adottato (soprattutto per McLaren, Ferrari e Mercedes) non è paragonabile al vantaggio che hanno invece le Red Bull nel tratto più guidato del tracciato. Le RB6 hanno grip, tanto. Hanno velocità in curva, parecchia. Hanno stabilità e una buona frenata, ben bilanciata ed efficiente. Insomma una vettura perfetta il cui progettista-genio, Newey è riuscito, finora, a ragiungere l’optimum in fatto di resa di una monoposto di Formula 1: poco carico aerodinamico a fronte di un grande grip. Probabilmente il sistema a tiranti (pull-rod), adottato per le sospensioni posteriori, è uno degli assi nella manica delle auto di Webber e Vettel.
Nelle parole di tutti gli altri protagonisti dopo la fine delle qualifiche si legge tutta la delusione di chi vede un avversario troppo più veloce, troppo avanti… imprendibile. Altro discorso sarà la gara. La Red Bull dovrà dimostrare di aver raggiunto un’affidabilità paragonabile alla sua velocità. Se così non sarà gli altri avranno buone chance, altrimenti correranno per le posizioni dalla terza in giù.