Lotus: Trulli deluso. Manca la “quarta dimensione”
Jarno Trulli si dice estremamente frustrato dalla valanga di problemi che ha funestato la sua Lotus in questa prima parte della stagione. Il pilota italiano è profondamente deluso per il totale nulla di fatto dopo i primi quattro Gp e fa un primo bilancio su questa sua nuova avventura in Lotus.
Questo il suo, amaro, pensiero:
“Ovviamente sapevo che non sarebbe stato facile, che tutto sarebbe stato nuovo e che avremmo avuto bisogno di tempo, ma almeno mi aspettavo di poter guidare. Invece, dopo quattro gare, una volta non sono partito e quando ho visto la bandiera a scacchi è stato solo perché è stato deciso di arrivare comunque fino in fondo, ma con ritardi abissali e mai in condizioni ottimali.
Sembra che la sfortuna perseguiti la mia vettura. Tuttavia è ancora presto per giudicare, abbiamo bisogno di più tempo. Finora non ho praticamente potuto guidare, ma aspetto la fine della stagione per una valutazione complessiva”.
Dalle parole di Jarno si evince quindi come il fattore cruciale per l’insuccesso per un team come la Lotus, prima ancora dell’inesperienza e dell’inevitabile gap rispetto alle altre scuderie sia la “quarta dimensione”: il tempo. Il fattore “tempo”, o quantomeno il fattore “mancanza di tempo” sono l’handicap principale. Pochissimi test, poco tempo per provare, poco per modificare, poco per capire, poco per crescere, poco per ottimizzare. Certo è una condizione uguale per tutti, ma è chiaro che a pagarne maggiormente le conseguenze sono i team neofiti come l’anglo-malaisiana Lotus.
Solo un paio di 17esimi posti in Bahrain e Malesia per il pilota abruzzese. Meglio di lui ha fatto, finora, il compagno di squadra, Heikki Kovalainen. Il finlandese ha staccato un 13°, 14° e 15° posto. Ora, non sia per campanilismo, ma ci sentiamo di confidare in Trulli che in quanto a doti tecniche e velocistiche è certamente pilota di ben altra stoffa rispetto all’impalpabile Kovalainen. Diciamo che il finnico ha magari avuto un po’ di fortuna in più… ma si tratta comunque di una vera guerra tra poveri, sempre e comunque nelle retrovie del gruppo.
Chiari i prossimi obiettivi di Trulli:
“Sulla carta il nostro è il neo-team con il miglior potenziale, che noi oggi stiamo sfruttando forse solo al 10%. Questo 2010 è per noi un semplice anno di apprendistato. Vedremo di cosa siamo capaci nel 2011. Per il momento il mio principale obiettivo è battere il mio compagno di squadra”.