Mosley punta il dito contro la Ferrari

Qualcuno di buona volontà, potrebbe dire a quest’uomo di chiudere definitivamente il becco? Non per essere polemici, ma chi ricorda l’ultima frase di Mosley non dettata dalla demenza senile? Il suo operato alla FIA è stato pressoché disastroso e l’unica cosa buona che possiamo attribuirgli è la ricerca e lo sviluppo effettuato nel campo della sicurezza delle vetture.

Per il resto, zero. Eppure, qualche giorno fa l’ex presidente della FIA, Max Mosley, torna a parlare dell’assurda questione del Budget Cap che per mesi ha confuso le idee agli addetti ai lavori, figuriamoci ai semplici appassionati. Pare che Mosley, non avendo più cosa sparare su Briatore & Co., abbia deciso di prendersela con la Ferrari, accusandola di stare rovinando l’economia del circus.

Ma perché, vi chiederete? Mosley sostiene che la proposta del budget cap non venne accettata solamente dalla Ferrari, che non era pronta a competere ad armi pari con gli altri team: “Tra gennaio e maggio 2008 abbiamo avuto una serie di incontri e tutti erano d’accordo sull’introduzione del tetto alle spese, ma la Ferrari era sempre contraria. Sapevano che se avessero avuto gli stessi soldi da spendere delle altre scuderie, avrebbero fallito”.

BUM! Prima cavolata andata. Da come la pone Mosley, sembrerebbe che la Ferrari riesca a vincere solo perché ha più soldi. Sappiamo bene che questo concetto è spesso caduto, si pensi solo al budget faraonico di Toyota e del ritiro successivo per mancanza di risultati e, dunque, per un “non-ritorno” dell’investimento.
Ovviamente, crediamo sia normale che la Ferrari si opponga ad un limite così basso come quello proposto all’epoca, dato che dimezzare il budget equivaleva a fare tutto come un team da quattro soldi.

Mosley poi si difende sull’accusa di favoritismi verso il team di Maranello: “Non abbiamo mai fatto un favore alla Ferrari. Si può benissimo andare da loro e apprezzare la loro assolutaonestà e apertura: molti altri team non farebbero altrettanto”.

BUM! Seconda cavolata. Mosley sa benissimo che la Ferrari e la FIA avevano un accordo dai termini mai svelati veramente. Ricorderete infatti l’avvertimento che diede la stessa Federazione al team italiano quando quest’ultimo minacciò di non iscriversi al campionato 2010, tanto che Mosley mantenne una condotta dura e iscrisse la Ferrari d’ufficio nella lista. Quindi, siamo più realisti: la Ferrari per la Formula 1 è una pedina indispensabile e senza di essa, gran parte dell’interesse per la categoria sfumerebbe.

Pensavate fosse finita qui? Giammai! Ed ecco che Mosley ci regala una terza perla: “Lavoravo per il bene del Circus. Se gli appassionati di questo sport avessero capito quali erano i veri problemi, non penso che sarebbero stati contro di me. Abbiamo fatto sempre un lavoro che mirava a preservare la F1 e fermare un collasso”.

BUM! E siamo a tre cavolate in un’intervista sola. En Plein, caro Max. Perché proprio i tifosi di cui parla sempre Mister Sadomaso, sanno bene quali sono i problemi e se solo la FIA aprisse veramente bene le orecchie, potrebbe prendere spunto dalle migliaia di proposte serie per salvare questo sport, sia dal punto di vista sportivo, tecnico ed economico. Per il resto poi, non ci pare di aver visto niente che abbia reso questo sport migliore e l’ultima vincenda del Crash-Gate è stata l’ennesima dimostrazione.

Infine, l’ex Presidente si diletta anche a psicoanalizzare Luca Cordero di Montezemolo: “Ha un carattere debole, si lascia trasportare facilmente. E’ troppo buono con le persone ed è certamente una persona piacevole, ma il suo carattere rimane un punto debole”.

Su questo non ci soffermiamo a commentare, dato che non abbiamo avuto modo di conoscere di persone il Presidente della Ferrari. Rimaniamo comunque dell’idea che le uscite di Mosley sarebbero da ignorare… questa volta, però, non siamo riusciti a resistere!

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