Ferrari, in Australia si infittisce il giallo dei motori
Il copione si ripete. Red Bull davanti a tutti nel giro lanciato; Ferrari subito dietro e con un ottimo potenziale per il ritmo gara; apprensione e piedi di piombo per l’affidabilità dei motori delle Rosse.
Questi tre elementi, cui si aggiunge anche la comprensibile precauzione anche per i propulsori Renault, si ripetono esatti a 15 giorni dal primo Gran premio della stagione.
Ma se per i primi due la cosa ci sembra del tutto comprensibile e, in fondo, pronosticabile, per il secondo si comincia ad insinuare qualche dubbio. Ci sta che le Red Bull siano, come avevamo ampiamente previsto anche da queste pagine, le auto da battere (affidabilità a parte); ci sta che le Ferrari siano pochi decimi dietro in qualifica, salvo poi recuperare nel ritmo gara; ma comincia a non starci questo continuo ricorrere al cambio dei motori da parte del team di Maranello.
La cosa aveva già (un po’) stupito in Bahrain. Ma visto quello che è poi successo a Vettel, tutti noi osservatori abbiamo capito le precauzioni cui hanno voluto ricorrere gli uomini del Cavallino che, lo ricordiamo, hanno cambiato entrambi gli 056 dopo aver registrato degli strani picchi delle temperature in entrambe le vetture, di Massa ed Alonso, durante le qualifiche. Ma adesso sembra che il giochetto nasconda qualcosa di più serio.
Ufficialmente team e piloti hanno dichiarato, tagliando corto, che si trattava di un cambio già previsto dalla tabella di marcia che la squadra si era data già prima dell’inizio del Mondiale. Sì d’accordo, ma certamente questa tabella di marcia non prevedeva, è quasi pleonastico aggiungerlo, già un primo cambio dei motori tra le prove e la gara del primo round della stagione. Se quindi il primo cambio era stato deciso per prevenire problemi meccanici in gara si potrebbe presumere che tali problemi siano stati risolti durante le due settimane intercorse tra il primo ed il secondo Gp. Un lavoro di studio, di controllo ed, eventualemtne, di messa a punto che avrebbe potuto modificare questa famosa tabella di marcia del team Ferrari, e quindi evitare l’ulteriore cambio qui in Australia.
Insomma, per farla breve: crediamo proprio che se i problemi ed i dubbi già affiorati in Bahrain non fossero, verosimilmente, tornati all’Albert Park alla Ferrari avrebbero volentieri fatto a meno di cambiare i propulsori, contravvenendo quindi a questa fantomatica tabella di marcia.
Verò è che questi primi tracciati sono particolarmente duri per la tenuta meccanica delle monoposto, ma ci sono ancora ben 17 gare da fare e i motori sono sempre 8!
I giornalisti hanno subito sottolineato la cosa, incalzando Alonso subito dopo la fine della sessione di qualifica. Questi ha cercato di glissare dicendo che cambiare il motore porta bene, vista la vittoria in Bahrain. Alla domanda: “ma ne avete soltanto 8 di motori! Quindi?”, il buon Fernando ha risposto, con ghigno ironico: “Beh, magari 8 motori uguale 8 vittorie, no?”.
Siamo sul piano delle battute, ma il giallo dei motori Ferrari resta… anzi si infittisce. Vedremo!