F1 2010, sarà vera noia?
Sono tante le speranze che si annidano negli animi di tifosi ed appassionati nell’attesa del Gp d’Australia, secondo round della stagione di F1. Per i primi, i tifosi, c’è sicuramente la voglia di vedere i propri beniamini andar forte; per i secondi c’è, inutile dirlo, l’attesa di uno spettacolo più vario, più emozionante, più movimentato di quanto visto in Bahrain.
Probabilmente gli addetti ai lavori avranno avuto molti motivi per seguire, ad un alto tasso di interesse, questa prima sfida mondiale. I tifosi Ferrari saranno stati in brodo di giuggiole per tutto il GP, e lo saranno ancora, godendosi l’ottantesima doppietta della storia del Cavallino. Ma per tutti gli altri ha probabilmente prevalso la noia. Ecco perché ci chiediamo se questo Campionato 2010 sarà da Formula 1 con la “F” maiuscola, o da Formula Noia con la “N” maiuscola.
Personalmente credo che siano comunque tanti gli spunti che possono rendere interessante, e comunque avvincente, questa nuova stagione. Ma non si può negare che la mission impossible di rendere le gare più avvincenti e, soprattutto, con più sorpassi è stata, per ora, completamente fallita.
A onor del vero però, noia a parte, gli ascolti televisivi di questo primo Gran Premio sono stati di tutto rispetto, ma c’è da considerare che eravamo al debutto stagionale, con tanta curiosità e attesa da parte di moltissimi italiani… e poi la vittoria Ferrari tira molto più di “un carro di buoi”.
Quasi 10 milioni di spettatori, per uno share di oltre il 47%.
Ma possiamo senza ombra di dubbio bocciare, nonostante questi dati positivi, tutte quelle novità regolamentari che promettevano di dare spettacolo, di rimescolare le carte, di enfatizzare la lotta fra team e monoposto, di facilitare i sorpassi.
L’assenza del rifornimento ha eliminato una variabile fondamentale. La variabilità delle prestazioni, il possibile confronto fra le squadre sulla base del degrado degli pneumatici non ci sono stati. Tutti sono partiti da un livello molto simile. Tutti sono arrivati su un livello molto simile. Quelli che erano i valori in campo alla partenza sono rimasti, pressoché invariati, all’arrivo. Non ci sono stati grossi colpi di scena. Le gomme morbide hanno dimostrato di consumarsi in maniera più regolare e meno repentina rispetto alle attese. Quindi il calcolo della loro durata è stato piuttosto simile, fra i vari team, e nessuno ha voluto rischiare. Vero è che la maggior parte dei piloti sta tutt’ora imparando a “consumare” questi pneumatici e a capire la loro durata. Possibilmente più avanti, con maggiore consapevolezza, team e piloti potranno osare di più. La gestione delle gomme e del calore sprigionato dalle vetture saranno elementi cruciali.
Insomma di carne al fuoco ce n’è, ma il fuoco non è molto spettacolare. Comprensibilissimo che molti appassionati anziché una grigliata di carne alla brace si aspettassero uno spettacolo coi fuochi d’artificio. Non sappiamo se ci potrà essere, ma ci auguriamo che il tutto si riesca a vivacizzare un po’ di più. Il livellamento non è mai divertente… noi siamo fiduciosi.