60 anni ruggenti di Formula 1

La Formula 1 ha compiuto i suoi primi 60 anni ed ha festeggiato come si fa solitamente quando si festeggia affettuosamente una nonnina che, nonostante i capelli bianchi e il passo ogni tanto incerto, ha ancora quel candido splendore ed il vigore di una volta: tirando fuori tutti i ricordi ancora intatti da un vecchio e affascinante baule traboccante di storie favolose e leggendarie, denso di momenti indimenticabili, quasi magico, per alcuni addirittura mistico.

Per un attimo la Formula 1, intesa come massima categoria automobilistica, massima espressione della tecnologia dell’automobile, ha messo da parte diffusori, team esordienti, telemetrie e aerodinamica e si concessa un intenso momento di vera passione folgorante, rivivendo in un sol colpo 60 lunghi anni di uno sport leggendario.

C’erano ben 18 campioni del mondo in Bahrain a spegnere le prime 60 candeline della Formula 1. Ognuno di loro ha portato di nuovo in pista quelle vetture con cui hanno inciso indelebilmente il proprio nome negli annali delle corse. Lotus, Ferrari, McLaren, Brabham, Williams e molte altre hanno ruggito ancora una volta, tutte insieme, riassaporando in pista 60 anni di una storia magica e ineguagliabile.

Quella storia la può raccontare ognuno a modo suo, ognuno con i propri ricordi, con le proprie immagini indelebili, alcune gloriose, alcuni tristi. Il bello della Formula 1 è proprio questo: essere fatta di storie. Storie di uomini, di macchine, di emozioni soffocate dall’urlo dei motori, di sensazioni che si celano dietro allo stridio dei pneumatici. O la si ama o la si odia, alla follia e senza limiti. La Formula 1 è così, anche per gli appassionati. E’ un amore quasi fisico, che pretende un rapporto passionale che dà assuefazione, di totale abbandono ai sensi.

Rivedere 18 protagonisti di questo sport tutti insieme dà una sensazione strana. Presente e passato si fondono in un’immagine quasi romantica. I capelli ormai bianchi di Surtees e Brabham sembrano sfatare il pericolo contro cui hanno lottato incessantemente i piloti della loro generazione mentre scrivevano alcune delle pagine più belle di questa storia. Il fisico “generoso” di Andretti e Rosberg sembra farsi beffa del figurino perfetto di Alonso e Hamilton. Sensazioni. Quel che è vero è che questi signori qui, ora con i capelli bianchi e la pelle un pò rugosa, hanno reso meraviglioso questo sport con le loro gesta ineguagliabili, con il loro genio, la follia e l’immancabile coraggio.

La Formula 1 del ventunesimo secolo ha avuto bisogno di loro per celebrare i suoi primi favolosi 60 anni di storia e loro, ancora una volta, sono scesi in pista da eroi, al volante delle più belle monoposto di sempre. Grazie di cuore, anche a chi in quella foto purtroppo non c’era, ma sfrecciava in pista nel cuore degli appassionati.

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