Schumacher: lettera aperta ai tifosi Ferrari
Per il giorno di Natale, Michael Schumacher ha ben pensato di scrivere una lettera aperta ai tifosi ferraristi, resa nota tramite i media italiani, dove rende omaggio alla Scuderia Ferrari e ai tifosi stessi. Per 14 lunghi anni, Michael è stato parte integrante della grande famiglia Ferrari. Per certi versi, ne è stato colonna portante e quando è venuto meno, qualcosa al Cavallino cominciò a scricchiolare.
“Per 14 anni sono stato parte della Ferrari e per 14 anni la Ferrari è stata una parte di me. E’ logico che rimarrà sempre nel mio cuore. Penserò sempre alla forza, al calore e la dedizione che ho ricevuto da voi tifosi italiani quando ero a Maranello. Mi sono sentito accolto da voi e ho cercato di trasmettervi la gioia e la passione, quando mi battevo in pista e quando portavamo a casa le vittorie. Ho trovato moltissimi amici e non sapete quante cose ho imparato in questi anni alla Ferrari. Per esempio, ho osservato attentamente il modo di affrontare i problemi: non lamentarsi mai, ma piuttosto capire dov’è il problema, analizzarlo e risolverlo. Ma senza ossessione, ma con la consapevolezza di vedere ciò che di buono si è fatto.
Ora inizia un nuovo capitolo per me. Una nuova sfida. E’ vero, correrò in pista contro la Ferrari ma con il massimo rispetto. Sono convinto che saranno delle battaglie difficili. Sono certo che la Ferrari sarà in grado di dimostrare la sua forza storica, perché so bene cosa sono in grado di fare quei ragazzi.
Vorrei ringraziare tutti coloro che mi hanno sostenuto. Sarei felice se, oltre al supporto per i piloti Ferrari, anche voi portaste una parte di me nel vostro cuore.
Michael Schumacher
Insomma, il Kaiser non dimentica. Certo è una brutta batosta a caldo per i ferraristi, ma non possiamo parlare di tradimento. Avremmo potuto gridarlo se alla fine del 2006 fosse andato alla McLaren, allora si. Ma in questo caso non è altro che un ritorno in pista che la Ferrari non poteva offrirgli. Non più.
Di certo, noi tifosi della Rossa non possiamo certo dimenticare questi 14 anni fatti di vittorie, ma anche di momenti difficili che un altro pilota non avrebbe saputo superare. Di questi lunghi 14 anni, la vittoria più bella è stata quella del 2000, con il mondiale che torna a Maranello e un brivido percorre la schiena… che sensazione! Ma tra i momenti difficili, non posso che ricordare Imola 2003: Michael è distrutto per la morte della madre Elisabeth, ma insieme a Ralf decidono di continuare a correre. Michael ha poi vinto quella gara, con la morte nel cuore, tanto che nel parco chiuso non riusciva neppure a scendere dalla monoposto. Per noi è solo un episodio da ricordare, ma impregnato di significato. Signori, tre anni in Mercedes non possono di certo cancellare 14 anni di sogni e vittorie. Buona fortuna Michael!