L’analisi tecnica dell’ultima sessione di test in Bahrain
Tutte le squadre hanno presentato diverse soluzioni tecniche nuove per l’ultima tornata di test pre-campionato. Facciamo un resoconto di tutto ciò che abbiamo visto in pista
Dopo due sessioni dedicate alla corretta messa a punto dei sistemi meccanici ed elettronici, le squadre hanno cominciato il loro personale percorso di evoluzione aerodinamica delle monoposto, dotando le vetture di nuovi particolari. La veste aerodinamica delle nuove monoposto di F1, quindi, comincia già a modificarsi in maniera sensibile.
La squadra che ha portato il maggior numero di novità è la Mercedes, che ha mostrato quasi una “versione B” della W-05. La squadra tedesca si è già confermata tra le sicure pretendenti ai titoli 2014, mostrando sia ottime doti velocistiche che una grande affidabilità (e potenza) della Power Unit. E’ chiaro che uno sviluppo così repentino della monoposto, quale quello mostrato nelle ultime quattro giornate di test in Bahrain, non può che dimostrare la solidità di un progetto nato bene, con basi (affidabilità della componente meccanica/elettronica) molto solide, che certamente garantiranno alla squadra tedesca un ottimo avvio di campionato.
La Ferrari non è certo rimasta a guardare, visto che anche per la F14T c’era un buon numero di novità, sia all’anteriore che al posteriore. Degna di nota la nuova ala anteriore, più complessa nelle forme rispetto a quella utilizzata sin dalla presentazione, diversa sia nei profili che nella paratia (FOTO – FOTO). E’ chiaro che il nuovo profilo è stato studiato per conferire più carico all’avantreno, recuperando grip in percorrenza di curva ed in inserimento.
I tecnici del Cavallino sono intervenuti anche sul posteriore, introducendo diverse soluzioni sia nella zona del diffusore che dell’ala. Il primo ha subito una lieve modifica nella sezione centrale, al di sotto della struttura terminale (FOTO). Interessante anche la nuova conformazione dei profili situati tra pneumatici e paratie, chiaramente volta a migliorare l’efficienza dell’estrattore riducendo le turbolenze (FOTO – FOTO).
Quanto all’ala posteriore, oltre a provare un’ala con e senza gurney flap sul bordo d’uscita, la Ferrari ha testato due tipi di paratie, piuttosto differenti tra loro (FOTO); proprio riguardo ad una di esse, precisamente quella dotata della “veneziana” verticale, abbiamo una bella immagine pubblicata da f1technical.net, che ci siamo permessi di ritoccare per enfatizzare il comportamento del flow vision sulle superfici (FOTO).
La Ferrari ha lavorato moltissimo anche sullo smaltimento del calore, sperimentando soluzioni diverse per il cofano motore, modificato negli sfoghi terminali (FOTO) e “dimagrito” nelle fiancate (FOTO).
Anche la Williams ha lavorato bene in quest’ultima sessione di test e ha mostrato un grande (e inaspettato) potenziale. La monoposto inglese è piuttosto semplice nelle linee, ma non per questo meno interessante ed efficace. Basta osservare la zona ai lati dell’abitacolo per rendersi conto che nulla è stato lasciato al caso, neppure il supporto dello specchietto retrovisore, che è un vero e proprio profilo aerodinamico. Lo stesso, negli ultimi giorni di test, è stato affiancato da un’apertura posta poco dopo il bordo delle pance, di derivazione 2013, utile a migliorare ulteriormente lo scorrimento dei flussi lungo le superfici che conducono al diffusore (FOTO).
Sulla FW36, inoltre, è comparso un nuovo cofano motore, dotato – in linea con i rivali – di uno sfogo terminale “a cannone” (FOTO). Questo scarico soffia aria calda in direzione del profilo a sbalzo monkey seat avente funzione di tenere i flussi (meglio ancora se caldi) attaccati al dorso dell’ala posteriore.
Novità interessanti anche per la Toro Rosso, la prima squadra a modificare il musetto. In realtà, più che di modifica, bisognerebbe parlare di evoluzione visto che i tecnici non hanno stravolto l’idea ma solo estremizzato il concetto, sollevando ed arretrando la parte più alta che convoglia i flussi verso il basso al di sotto della scocca (FOTO). Modifiche sostanziali al retrotreno, sia relativamente alla conformazione del cofano, che al numero ed alla disposizione degli elementi aerodinamici sul fondo (FOTO).
Anche la Lotus ha lavorato sullo smaltimento del calore, modificando sensibilmente il cofano motore della E22 (FOTO). Nello specifico, sono state ingrandite le prese d’aria laterali per consentire l’ingresso di una quantità maggiore di aria utile ai radiatori, ma non solo. Modificato anche il disegno della parte esterna, che presenta una vistosa bombatura, utile sia a convogliare i flussi che vi scorrono al di sopra verso il diffusore, sia a migliorare lo smaltimento interno del calore proveniente dai radiatori. Nel caso della Lotus, i radiatori sono collocati in posizione verticale (FOTO).
Novità davvero minime per la Red Bull. Possiamo segnalare solo la presenza del profilo a sbalzo sulla struttura deformabile posteriore (FOTO). Tra l’altro è curioso che i tecnici abbiano scelto di posizionarlo al di sotto dello scarico, quando tutti gli altri lo hanno posizionato al di sopra, in modo da raccogliere tramite l’effetto Coanda il calore per indirizzarlo verso il dorso dell’ala. Vi segnaliamo, inoltre, che anche quest’anno la Red Bull utilizza la fascia in silicio all’interno dei cerchi (FOTO)
Qualcosa di interessante anche dalla McLaren, che ha apportato una modifica all’ala anteriore relativamente agli upper flap (FOTO). Quanto al posteriore, dopo aver collaudato soluzioni diverse per il cofano, il team inglese ha deciso di combinarle insieme, utilizzando un cofano dotato sia di nolder che di branchie (FOTO). Da segnalare che anche la McLaren utilizza qualche stratagemma all’interno dei cerchi; più precisamente, utilizza la famosa superficie zigrinata (FOTO).