Tecnica: Lotus ad Abu Dhabi col “doppio passo”
Come vi avevamo anticipato qualche giorno fa, ad Abu Dhabi la Lotus ripristinerà la vettura con il passo normale, ma solo per Raikkonen, mentre Grosjean avrà quello “lungo”. Cosa cambia?
BlogF1 vi aveva dato in esclusiva la notizia del ritorno al “passo standard” per Kimi Raikkonen dal Gp di Abu Dhabi. Il campione finlandese, sin dai primi test a Monza, aveva avuto difficoltà a trovare il giusto feeling con la nuova configurazione della E21 e tale difficoltà trovava riscontro in parte anche nei risultati ottenuti nel corso dei successivi appuntamenti, lievemente in calo dalla Corea, prima gara disputata con il famigerato “passo lungo”.
Grosjean, invece, aveva trovato benefici dalla nuova vettura, che si adattava molto meglio al suo stile di guida; prova ne sia la grande crescita del francese nelle ultime tre corse.
Preso atto delle difficoltà di Kimi e della necessità di dare ad entrambi i piloti una macchina prestazionale per la battaglia con Ferrari e Mercedes per il secondo posto in classifica costruttori, in Lotus hanno deciso di portare due vetture differenti ad Abu Dhabi: standard per Raikkonen, a “passo lungo” per Grosjean.
Trattandosi di una modifica quasi “invisibile” ma piuttosto significativa, sia dal punto di vista meccanico che aerodinamico, è bene capire quali saranno le differenze visibili ed invisibili tra la Lotus n. 7 e n. 8.
Innanzitutto, cosa si intende per “passo”? Il passo è l’interasse, ossia la distanza tra l’asse posteriore e quello anteriore. Nessun team rivela questa misura ma, districandosi tra le complicate norme del Regolamento tecnico della FIA, arriviamo ad una misura di circa 3150mm, tenendo conto che vi sono dimensioni minime da rispettare in considerazione della misura della cellula di sopravvivenza, della distanza dei pedali dall’asse anteriore, ecc. Stante le misure praticamente obbligate dal Regolamento, gli spazi di intervento sono piuttosto ristretti. Per questo si interviene principalmente attraverso la modifica della geometria delle sospensioni anteriori, proprio come fatto dalla Lotus con la E21. Nell’immagine che segue risulta piuttosto evidente la differenza tra “passo lungo” (sopra) e “passo standard”:
I triangoli della sospensione sono evidentemente inclinati in avanti, proprio per fare in modo che l’asse risulti più avanzato. Ovviamente tale modifica coinvolge necessariamente ciò che si trova davanti alle ruote anteriori, con il conseguente avanzamento anche dell’ala, ottenuto con l’allungamento del musetto. A ciò si aggiunge una necessaria modifica del fondo piatto, la quale a Monza aveva dato diversi grattacapi ai tecnici Lotus (link articolo).
Queste sono le differenze maggiormente visibili, visto che ad occhio non è possibile rendersi conto della differenza di pochi centimetri (circa 10) tra le due configurazioni. Tuttavia, a queste se ne aggiunge un’altra, piuttosto nascosta, relativa ad un bulbo situato nella parte inferiore della scocca, presente solo sulla versione a passo lungo (passo corto – passo lungo).
Ma quali sono le differenze sostanziali tra le due diverse configurazioni? La modifica dell’interasse in una vettura da corsa ha l’obiettivo principale di produrre una diversa distribuzione dei pesi ed andare quindi a modificare il comportamento della vettura nelle varie fasi di percorrenza. Allungando il passo si ha un leggero spostamento dei pesi verso il retrotreno; ne deriva una maggiore stabilità della vettura sia in inserimento di curva che in percorrenza, soprattutto in caso di curve ad ampio raggio, con una leggera tendenza al sottosterzo. L’anteriore risulta più “leggero”, quindi meno nervoso ma anche meno reattivo, con ovvi vantaggi sulla stabilità complessiva del veicolo e sulla trazione.
E’ facile intuire che una vettura con queste caratteristiche si comporta al meglio su tracciati veloci, con curve impegnative, cambi di direzione e che generalmente necessitano di grande stabilità. Su un circuito “cittadino”, come ad esempio Monaco o Abu Dhabi, sarebbe preferibile avere una vettura con caratteristiche differenti, con anteriore più reattivo, veloce nei cambi di direzione e quindi con leggera propensione al sovrasterzo.
Fatta questa premessa, perché la Lotus ha messo nuovamente a disposizione di Raikkonen la vettura con il “passo standard”? La risposta va individuata nel particolare stile di guida del finnico, il quale predilige un anteriore piuttosto “aggressivo”, quindi molto reattivo nei cambi di direzione, veloce in inserimento e leggermente sovrasterzante. Ciò consente a Kimi di tirar fuori il massimo dalla propria vettura e di sfruttare a pieno le sue doti velocistiche.
Più di una volta abbiamo visto i meccanici di Kimi Raikkonen lavorare strenuamente sugli organi di sterzo della vettura e ciò proprio a causa delle particolari esigenze del campione finlandese. Vedremo se questa scelta ripagherà Raikkonen e, soprattutto, la Lotus, che vuole a tutti i costi il secondo posto in classifica.