Ferrari, tentazione Le Mans. L’ultima vittoria Rossa nel ’65
La Ferrari starebbe valutando il ritorno nella categoria LMP1 nel World Endurance Championship. Il Cavallino Rampante non ha una squadra ufficiale alla 24 ore di Le Mans da ormai 40 anni.
In queste settimane se ne è parlato tanto: la Ferrari potrebbe impegnarsi nuovamente nell’Endurance a partire dal 2015. Gli uomini del Cavallino Rampante stanno valutando il possibile ingresso nella categoria con un prototipo LMP1 e sfidare così i grandi marchi come Audi, Toyota, Porsche.
Nessuna smentita da Maranello e la cosa suona già come una mezza conferma, tanto che si attende la decisione ufficiale da qui a fine anno. Alla base di questa scelta c’è un elemento importante: il nuovo motore V6 Turbo 1.6 della Formula 1 è facilmente adattabile ai prototipi per Le Mans e – cosa fondamentale – ammessi da regolamento. “Il nuovo motore turbo destinato a fare il suo ingresso nella scena della F1 nel 2014 si presta sicuramente ad alcuni progetti interessanti. Al momento, non posso dire di più“. Queste le parole di Stefano Domenicali – Team Principal Ferrari – interpellato sull’argomento circa un mese fa.
Un team ufficiale Ferrari manca dalla 24 ore di Le Mans da 40 anni. Ma l’ultima vittoria del Cavallino in terra francese è datata 1965, grazie alla piccola Ferrari 250 LM del team NART. Quell’anno, il caldo era a dir poco asfissiante e ciò rese l’affidabilità delle vetture concorrenti piuttosto precaria. Basti pensare che solo 14 delle 151 auto partenti sono arrivate al traguardo.
La sfida era tutta tra Ford e Ferrari. La casa americana schierava due GT40 dotate di motore da 7 litri, una cilindrata che per l’epoca era considerata assurda. Enzo Ferrari schierava invece le P2 da 3,3 e 4 litri, affidate ai migliori specialisti: da Ludovico Scarfiotti a Lorenzo Bandini, passando per Nino Vaccarella e Mike Parkes. Fu proprio il Preside Volante, in coppia con Pedro Rodriguez, a portare la vettura al traguardo, conquistando però il settimo posto.
A sorprendere tutti ci pensò la piccola Ferrari 250 LM che portava i colori della North America Racing Team, guidata da Jochen Rindt e Masten Gregory. Gli esemplari di questa vettura furono in tutto 33, decisamente lontani dai cento necessari per ottenere l’omologazione in Gran Turismo: fu così che la 250 LM si ritrovò a correre tra i prototipi.
Solo dopo anni, però, si scoprì che quella fu una vittoria tinta di giallo. Perché nella notte, Masten Gregory – che soffriva di una forma acuta di miopia – non riusciva più a guidare per la troppa nebbia sul circuito. Decise così di rientrare ai box e lasciare il volante al compagno, ma Rindt non si trovava. Al box c’era solo il 42enne Hugues, che non aveva potuto prendere parte alla gara perché un’altra 250 LM aveva dato forfait in prova, e fu lui a prendere il volante della 250 LM. Fin qui tutto regolare, perché la sostituzione di un pilota per causa di forza maggiore è ammessa. Il problema è che, una volta arrivata l’alba, Hugus anziché dare la vettura a Rindt, la riconsegnò a Gregory, che non avrebbe potuto più pilotare perché sostituito. Nessuno se ne accorse e il team NART non ne fece parola, per non perdere la vittoria.
Solo nel maggio 2005, un anno prima di morire, Hugus raccontò l’accaduto e nessuno lo smentì.
Altri tempi, altre storie. Ma di certo rivedere la Ferrari a Le Mans potrebbe essere il sogno di molti appassionati che non vivono solo di Formula 1.