Hamilton sbotta: “Il nostro ban ai rookie test è uno schifo”
Il pilota britannico della Mercedes torna sulla sentenza del Tribunale internazionale della FIA comminata al suo team per il test segreto del Montmelò
Lewis Hamilton, pilota titolare AMG Mercedes, ha voluto esprimersi sulla sentenza comminata alla sua scuderia dal Tribunale internazionale della FIA, che ha posto il divieto di presenza al team di Brackley ai prossimi Young test che si terranno a Silverstone tra pochi giorni.
“Questo divieto imposto dal tribunale fa schifo” ha attaccato Hamilton, intervenuto ai microfoni della stampa dopo aver fatto visita alla fabbrica britannica del team. “Fa schifo perché è un test piuttosto importante e lo è per varie ragioni. E’ innanzitutto l’unico test dell’anno (per gli altri team, ndr) e poi avevamo tanto lavoro programmato per i tre giorni in questione e speravamo di poterli sfruttare al massimo per provare diverse soluzioni che altrimenti non potremmo utilizzare nei fine settimana di gara per testarle“.
“Oltre alle novità che avremmo potuto provare – ha proseguito l’anglo-caraibico – questo test diventa fondamentale per i piloti che passano tutto il tempo dell’anno al simulatore, senza avere opportunità di guidare la monoposto su un circuito che non sia fittizio, virtuale. Da questo test avremmo potuto comprendere meglio il comportamento degli pneumatici targati 2013 e avere preziosi feedback per poi poter cercare di migliorare le prestazioni della nostra monoposto“.
Hamilton ha poi concluso il suo intervento dichiarandosi fiducioso, nonostante il divieto lo abbia amareggiato non poco: “Con la nostra mancata presenza al test, verranno a mancare dati e informazioni preziose, ma siamo già all’opera per studiare un modo che ci permetterà poi di recuperare tutto ciò che perdiamo con il divieto che ci è stato imposto“.
L’intervento di Hamilton, però, sembra più dettato da una strategia interna del team riguardo alla reale posizione della Mercedes, che non si sente affatto colpevole di quanto accaduto nei giorni successivi al GP di Spagna. Nonostante la pena (poi comminata dalla corte) sia stata suggerita dai legali stessi del team anglo-tedesco, i vertici di Brackley credono non aver aggirato il regolamento, ma solo di averlo sfruttato, senza compiere alcuna illegalità.