Red Bull: dubbi su presunto Traction Control. C’è o non c’è?
Dopo la Mercedes, finisce sulla graticola (per ora in via del tutto informale…) la Red Bull, per la presenza di un presunto e sofisticato sistema di controllo di trazione.
A pensar male si fa peccato, ma spesso ci si indovina. La celebre frase di Andreotti pare perfetta quando si parla di Red Bull. Il team austriaco ci ha abituato in questi anni a condotte e progetti a limite di regolamento, pertanto non desta affatto meraviglia che – di tanto in tanto – venga alla ribalta qualche nuovo particolare shock. A scatenare appassionati, giornalisti e addetti ai lavori questa volta è la possibile dotazione della RB9 di un inedito e sofisticato sistema traction control.
Che la Red Bull in Canada palesasse un grande vantaggio in uscita dalle curve lente, in particolare dal tornantino “Casinò”, è noto a tutti. Ed anzi, a volerla dire tutta, la supremazia di Vettel a Montreal pareva dovuta proprio alla grande trazione nelle ripartenze. Difficile dare una spiegazione, visto che questa caratteristica può essere ricondotta a diversi fattori; primo quello di un assetto ad hoc.
Un video, però, ne farebbe emergere un altro: e se la Red Bull RB9 fosse dotata di un controllo di trazione? Tale sistema è vietato dal regolamento ma, si sa, le norme sono fatte per essere infrante e Newey si diverte in modo particolare e morboso a progettare vetture al limite (se non oltre…). Questo il video che ritrarrebbe il funzionamento del sistema incriminato:
Dopo il contatto con la Caterham di Van Der Garde, Webber riparte quasi da fermo e la Red Bull scarica potenza sull’asfalto “sgommando”, lasciando dapprima una traccia continua (normalissima) e poi una tratteggiata (assolutamente anomala). Tra l’altro, a ben vedere, la linea tratteggiata pare alternata destra e sinistra tra le due gomme.
Il mistero è relativo proprio a questa seconda fase dell’accelerazione, quando la RB9 lascia una traccia “intermittente”. Tale intermittenza sta a significare che, in quel preciso momento, è intervenuto qualcosa che ha “tagliato” lo scivolamento dello pneumatico, limitando il pattinamento e migliorando la trazione della monoposto. Si è aperto un vasto ventaglio di ipotesi atte a dare una spiegazione plausibile, alcune “regolamentari”, altre molto meno.
La prima, quella più superficiale e praticamente priva di attendibilità, è la possibile irregolarità dell’asfalto in quel punto; a causa delle asperità e della brusca accelerazione, il posteriore della Rb9 “saltella” e lascia una riga discontinua. Poi c’è chi parla del particolare stato degli pneumatici in quel momento. Altri di una caratteristica “fisica” delle sospensioni della Red Bull, progettate per comportarsi in un certo modo nelle accelerazioni in modo da favorire la trazione.
Ciò che più fa discutere, però, è la possibile presenza di un sistema di controllo di trazione, il quale, però, è assolutamente vietato sin dal 2008. Tale sistema agirebbe (meccanicamente…? Elettronicamente…?) sul differenziale, “tagliando” potenza alla gomma che scivola ed alternandola tra destra e sinistra, in modo da evitare il pattinamento simultaneo delle gomme.
In realtà c’è un’ipotesi ancor più diabolica e molto più plausibile che vorrebbe coinvolto anche il motore Renault oltre agli organi di trasmissione. Conosciamo bene, ormai, il “borbottio” del propulsore della Casa Francese; borbottio che si ottiene “escludendo” alcuni cilindri nella fase di rilascio in modo da spingere una quantità maggiore di calore (la benzina “esplode” negli scarichi e non nella camera di combustione) verso il diffusore.
Sapevamo che tale sistema funzionava in rilascio, quindi nella prima fase di percorrenza della curva. E se funzionasse anche in fase di accelerazione? Tale “taglio di potenza” nella primissima fase di uscita dalla curva (di accelerazione) potrebbe difatti funzionare come una sorta di traction control e garantire un’accelerazione più pulita alla monoposto austriaca. A confermare tale tesi potrebbe essere questo video:
E’ facilmente udibile un “borbottio” nel momento in cui Webber accelera per uscire dai box, quindi da fermo, quando la vettura scarica brutalmente potenza sull’asfalto e le gomme cominciano a pattinare. Il “taglio” dei cilindri, in questo caso, non avrebbe alcun beneficio aerodinamico; ma avrebbe un enorme beneficio meccanico, funzionando, di fatto, come un sistema di controllo di trazione.
Per ora, comunque, si tratta solo di ipotesi: alcune fantasiose, altre attendibili, talune un po’ meno. Ora, però, occhi ed orecchie sono puntati sul lato B della RB9, alla scoperta dell’ennesimo segreto di Newey.