Baldisserri: “Perez super quando controlla l’aggressività”
Secondo posto al Gp della Malesia, una grande prova di guida in condizioni difficili, rischiando di sopravanzare Fernando Alonso, vincitore della corsa. E poi? Poi per Sergio Perez quattro arrivi fuori dai punti in altrettante corse. Dopo il podio, le lodi, le voci di un possibile futuro imminente sulla Ferrari numero 6 – attualmente guidata dal claudicante Felipe Massa – su Sergio erano scese ombre e sospetti. Sospetti che la sua grande prestazione fosse frutto più della dea bendata che del suo innegabile talento, sospetti che probabilmente lo hanno indotto ad eccedere al volante della sua Sauber e lo hanno portato a fare zero punti zero, in quattro corse.
Poi? C’è stato un altro poi. Anzi, un altro podio, questa volta colto sul difficile ed imprevedibile tracciato canadese di Montreal. Un riscatto fantastico, impetuoso, proprio come il suo carattere latino, tipico della maggior parte dei sudamericani. Proprio questo carattere, però, ha portato Checo ad esasperare la sua guida, rovinando ciò che aveva costruito appena dopo Kuala Lumpur.
Luca Baldisserri, responsabile del FDA (Ferrari Driver Academy), pensa di aver individuato proprio nell’irruenza del suo pilota, la causa del periodo d’appannamento del messicano: “Dopo Monaco, abbiamo avuto un incontro con lui, eravamo decisi a capire il perché di questi risultati al di sotto del suo potenziale e delle nostre aspettative. Pensiamo di aver capito ciò che lo ha penalizzato: la sua irruenza. Il lavoro che ha svolto Perez a Montreal, è stato svolto in primis su se stesso, proprio per limare questo difetto. In F1, soprattutto al giorno d’oggi, essere aggressivi non paga. Ecco così spiegato il podio canadese. Lui è un grande talento, ma deve sapersi affinare”.
Parole che vanno ad affiancarsi a quelle, seppur di probabile circostanza, pronunciate da Montezemolo qualche settimana fa: “Perez è forte, ma non ancora pronto per la Ferrari. Deve ottenere più risultati, ora è troppo presto”. Siamo certi che nei pensieri di Montezemolo non sia cambiato più di tanto, nonostante il secondo podio stagionale di Sergio. Non è detto però che non sia stato un altro mattone per la costruzione del suo futuro, magari neppure troppo distante, al volante di una Rossa.